Madre terra è stanca

Il saccheggio della natura per arricchire pochi e impoverire molti

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Descrizione

È possibile “condividere” la ricchezza? Minerali, petrolio, legname, medicine e, ora, anche la ricchezza genetica sono risorse che svolgono un ruolo importante nello sviluppo dell’uomo, ma sono anche fonte di conflitti, controversie e violazioni dei secolari diritti delle popolazioni indigene. La crescente coscienza del fatto che le ricchezze della Terra sono limitate e la concorrenza imposta dalla globalizzazione ha spinto Stati e multinazionali a cercare nuove fonti di ricchezza in luoghi mai raggiunti prima dall’uomo.
Questo saggio di criminologia critica, attraverso un approccio di tipo vittimologico, affronta il tema dello sfruttamento delle risorse naturali sottolineando che esso non è un fenomeno nuovo ma è piuttosto una situazione cronica che i popoli indigeni hanno subìto nel corso dei secoli e che stanno ancora subendo, nonostante i numerosi trattati, leggi e pronunciamenti per la protezione dei diritti umani.
L’ opera esamina il ruolo che gli Stati, le multinazionali e le istituzioni finanziarie italiane e internazionali giocano in questo scontro per l’accaparramento delle risorse.
Vengono esaminati criticamente, inoltre, le politiche e gli sforzi della comunità internazionale per far riconoscere e rispettare i diritti dei popoli nativi, mettendo in luce come tali misure non affrontino realmente le questioni chiave e come sia necessario intraprendere uno sforzo per cambiare realmente la dinamica di potere, dominio e sfruttamento delle ricchezze della Terra.

Indice

Parte I. L’ umanità vittima dei crimini ambientali
1. Vittimologia del reato ambientale
2. Consapevolezza del danno e consapevolezza del reato: il ruolo dei mass media
3. Le cause di morte
4. Reato ambientale e tutela giuridica
5. Sviluppo sostenibile, ecomafie e reati ambientali
6. Reati ambientali e giustizia riparativa
7. Una sentenza destinata a fare storia
Conclusioni
Due eloquenti biografie
Riferimenti bibliografici

Parte II. Il furto e la maledizione delle risorse naturali: possono esistere giustizia, equità e diritti umani nella condivisione delle risorse naturali?
1. Ricchezze, sfruttamento ed espropriazione
2. Risorse naturali e identità
3. Le multinazionali e la maledizione delle risorse
4. Progresso e istituzioni finanziarie
Conclusioni
Riferimenti bibliografici
Sitografia

Nota sugli Autori
Emilio C. Viano. Giurista e criminologo, ha conseguito diverse lauree in Diritto nel Regno Unito e negli Stati Uniti e un dottorato di ricerca presso la New York University. È stato professore presso varie università di tutto il mondo e all’Istituto Max Planck di Friburgo. Attualmente è Presidente della Società Internazionale di Criminologia. Ha ricevuto vari riconoscimenti internazionali tra cui, nel 2012, il Premio “Hans Von Hentig”, il più alto riconoscimento della Società Mondiale di Vittimologia.
Marco Monzani. Giurista e criminologo, è Direttore del Master universitario in Criminologia, Psicologia investigativa e psicopedagogia forense dell’Università IUSVE di Venezia, dove è anche Direttore del Centro Universitario di Studi e Ricerche in Scienze Criminologiche e Vittimologia (SCRIVI). Nella stessa università è professore di Psicologia giuridica, Criminologia e Psicologia investigativa presso il Dipartimento di Psicologia. È autore di numerose monografie e articoli scientifici in ambito criminologico, psico-giuridico e vittimologico, anche pubblicati su riviste internazionali.