Iconografia del libro: cosa (e come) inviare alla Redazione per pubblicare un’opera

Quando si sottopone un manoscritto per la pubblicazione, la cura dei materiali iconografici non è opzionale: immagini pensate, realizzate e presentate in maniera appropriata garantiscono la qualità del lavoro, ne esaltano la scientificità, evidenziano la professionalità dello scrittore ed evitano potenziali inconvenienti legali. L’iconografia non è una semplice decorazione a corredo del testo, anzi: spesso costituisce una parte integrante del messaggio che si vuol veicolare. L’uso di immagini non idonee o ottenute in modo improprio può compromettere il processo editoriale, impattando in maniera più o meno significativa, a seconda dei casi, sulle tempistiche di lavorazione. Autore, se non vedi l’ora di pubblicare la tua opera insieme a noi, seguire queste poche e semplici indicazioni garantirà al tuo manoscritto il miglior trattamento editoriale: preciso, affidabile, veloce.


Caratteristiche e formati delle immagini del libro: dalla pagina al dorso

  • Immagini ad alta risoluzione: le immagini devono essere di alta qualità (almeno 300 DPI per le dimensioni di stampa dell’immagine) per garantire una resa ottimale in stampa, sia in termini di definizione che di colorazione. La qualità delle immagini presenti su un PC è verificabile in questo modo: col mouse, clic destro sull’immagine, scelta della voce PROPRIETÀ, scelta della voce DETTAGLI, ricerca della voce RISOLUZIONE (orizzontale/verticale); se la risoluzione è inferiore ai 300 DPI, l’immagine non è adatta alla stampa. Qualora l’autore volesse utilizzarla lo stesso, per mancanza di alternative adeguate dovrà, prima di sottoporla alla Redazione, migliorarne la risoluzione autonomamente. Cosa accade se l’autore salta questo passaggio e le immagini fornite sono di scarsa qualità? Semplicemente, i tempi di lavorazione si allungheranno (dipende anche da tipo di libro e da altre criticità collegate all’iconografia). Per migliorare la risoluzione delle immagini esistono diversi tool online, sia gratuiti che a pagamento, ad esempio Canva, ILOVEIMG (Upscaling Immagine), Pixelcut. Questo vale per tutti i tipi di immagine, siano esse fotografie, screenshot effettuati con il cellulare, illustrazioni o infografiche contenute in diapositive elaborate con software di presentazione come PowerPoint. Se il testo è un contenuto scientifico che riporta molte formule matematiche con segni tipici, è preferibile utilizzare l’editor MathType, in grado di interfacciarsi con i principali programmi di videoscrittura e impaginazione e di agevolare la conversione delle formule in immagini, per garantire l’assoluta accuratezza di ogni simbolo. Se il tuo testo è tecnico-scientifico, in alternativa, considera di utilizzare LaTeX per la gestione degli elementi grafici complessi. Non conosci LaTeX? Te lo presentiamo qui: https://edizioni.libreriauniversitaria.it/2023/12/12/latex-dieci-motivi/ .
  • Formato e diciture appropriate: è necessario che i file di immagini arrivino via mail in Redazione, in formato JPG/JPEG/PNG se si tratta di fotografie o illustrazioni o in formato PDF/.EPS/.SVG/.AI se si tratta di grafiche scalabili create con programmi appositi (vettoriali). Se l’autore dispone di una versione inadatta delle immagini, deve convertirle in autonomia (gli stessi tool utilizzati per il miglioramento della risoluzione immagini offrono la possibilità di convertirne il formato). Anche se le immagini sono presenti nel file di testo, è essenziale che l’autore le invii separatamente, in una cartella apposita che le contenga tutte (denominata FILE IMMAGINI o FIGURE). Le immagini non devono presentare la didascalia al loro interno. Ogni file immagine deve essere nominato come “FIG. + numero progressivo di immagine”.
 
Esempio 1:
 
 
– Nome file: Ciclo intergenerazionale
– Scarsa risoluzione: <300 DPI 

-Valutazione: immagine compressa/deformata, testi illeggibili. Materiale non adeguato. 

 

Esempio 2:

 

– Nome file: Fig. 1 Ciclo intergenerazionale LG-ABN. Il nome del file è identico alla didascalia che si trova nel corpo testo.

-Risoluzione adeguata: 300 DPI.

-Valutazione: le indicazioni su come fornire il materiale sono state rispettate e l’immagine è adeguata in tutta la sua presentazione.

 
  • Descrizioni e crediti: nel file di testo ogni immagine deve essere accompagnata da una didascalia accurata e dai crediti appropriati, inclusa l’indicazione della fonte (se non si tratta di materiale originale e autografo dell’autore) o del proprietario dei diritti.
  • Autorizzazioni: l’autore deve assicurarsi di avere i permessi scritti per l’uso di immagini protette da copyright o verificare che siano rilasciate con licenze che ne permettano l’uso commerciale (ad esempio, licenze Creative Commons).
  • Loghi: pubblicazioni di enti e istituzioni, come ad esempio le università ma anche le aziende, presentano sempre il loro logo in copertina. Questi devono essere necessariamente in formato vettoriale, dunque elaborati con software di grafica avanzata come Adobe Illustrator e Adobe Photoshop (ma esistono molti altri programmi open source). Alla Redazione deve essere consegnato il file sorgente.


I rischi delle immagini prese dal web

Vale la pena ricordare che utilizzare foto e immagini trovate online è una pratica comune che può esporre a problemi significativi quando la ricerca non è effettuata in maniera critica. Ne abbiamo parlato qualche tempo fa qui: https://edizioni.libreriauniversitaria.it/2024/12/18/editoria-diritto-tutela-autore-opere/ .

In particolare, l’autore deve prestare attenzione a:

  • Possibile violazione del copyright: la maggior parte delle immagini pubblicate sul web è protetta da diritti d’autore, dunque è necessaria una verifica.
  • Mancanza di qualità: le immagini scaricate dal web spesso non soddisfano gli standard richiesti per la pubblicazione che abbiamo appena illustrato.
  • Licenze ingannevoli: alcune immagini, anche se etichettate come “gratis” o “libere da copyright” potrebbero nascondere limitazioni d’uso specifiche che è bene approfondire.


Consigli pratici per evitare rischi

  • Usare archivi sicuri e certificati: preferire banche dati di immagini libere da diritti d’autore, come Unsplash, Pexels o Pixabay, oppure a servizi a pagamento come Shutterstock o Adobe Stock.
  • Produrre materiale originale: quando possibile, creare o commissionare immagini originali in alta risoluzione, garantendo così il totale controllo sui diritti.


Come effettuare l’invio dell’iconografia alla Redazione

L’iconografia, organizzata come detto in cartelle dedicate, deve essere fornita alla Redazione tutta insieme, contestualmente al file di testo dell’opera, via mail. Tuttavia, a seconda della quantità e del formato delle immagini, la casella di posta elettronica potrebbe non supportarne il peso; in questo caso, si può ricorrere a WeTransfer, un servizio che permette l’invio e la ricezione di materiali fino a 2 GB, con tanto di notifiche circa il download da parte del destinatario.

Conclusioni

La cura dell’iconografia non è solo una questione estetica: è una responsabilità fondamentale sia per l’autore sia per l’editore, che devono assicurare ai lettori un’opera curata nei minimi dettagli. Fornire materiali di qualità, con licenze adeguate e crediti corretti, facilita il lavoro della Redazione, abbattendo le tempistiche necessarie alla verifica delle fonti e al miglioramento della qualità delle immagini. Perché, in fondo, una pubblicazione impeccabile nasce da scelte consapevoli e dalla collaborazione fra tutte le parti in gioco.

 

Potrebbe interessarti anche ...