La stampa tipografica tra print-on-demand e offset

Nel mondo dell’editoria la scelta tra stampa offset e stampa digitale on demand (POD, print on demand) rappresenta una decisione cruciale. Scegliere l’una o l’altra significa realizzare libri anche molto diversi tra loro. Mentre la stampa offset è stata per decenni – ed è tuttora –  la scelta preferenziale per le grandi tirature, la stampa on demand sta rapidamente conquistando spazio e apprezzamento, specialmente tra le case editrici indipendenti, perché offre soluzioni più agili e maggiori opzioni di personalizzazione. Osserviamo caratteristiche e differenze più da vicino.

Stampa offset: la solidità della tradizione

La stampa offset è un processo indiretto che trasferisce l’inchiostro dalla lastra al supporto attraverso un cilindro di caucciù. Questo metodo garantisce:

  • Alta qualità di stampa: dettagli nitidi e colori vivaci grazie
    alla cattura perfetta della quadricromia e della corrispondenza delle tinte
    piatte (colori Pantone)
    , ideali per libri fotografici e riviste di pregio.
  • Convenienza su larga scala: i costi per copia diminuiscono significativamente con l’aumentare delle tirature, rendendola ideale per produzioni massicce.
  • Ampia varietà di supporti: possibilità di stampare su diversi tipi di carta e materiali speciali, offrendo una vasta gamma di finiture.

Tuttavia, presenta anche alcune limitazioni che non la rendono adatta a tutti i tipi di progetti editoriali:

  • Costi iniziali elevati: la preparazione delle lastre e l’avviamento delle macchine comportano spese significative, dunque è sconsigliata per tirature medio-piccole.
  • Tempi di produzione più lunghi: la fase di setup richiede tempo, rallentando l’inizio della stampa; l’intero processo di produzione può durare fino a 4 settimane o anche più, per progetti complessi. Questo ha una grande influenza anche sui tempi di distribuzione.
  • Meno flessibilità: non è ideale per tirature ridotte o personalizzazioni frequenti. Proprio a causa degli elevati costi di allestimento, le tipografie che stampano in offset richiedono spesso all’editore di scegliere dei MOQ (o Quantità Minime Ordinabili), dove solitamente il minimo è di 500 unità.

Gestione dello stoccaggio e dell’inventario: con una tiratura del genere, cioè 500-1000 copie, è necessario considerare l’adeguatezza dello spazio di stoccaggio e l’effettivo ciclo di vita del libro: infatti, se i contenuti diventano obsoleti o la domanda è inferiore al previsto, le copie potrebbero restare in magazzino per molto tempo, costringendo l’editore a coprire il costo dell’invenduto.

Stampa on demand: la flessibilità dell’innovazione

La stampa on demand, basata su tecnologia digitale, al contrario dell’offset consente di stampare solo le copie necessarie, quando servono e come servono. I suoi principali vantaggi includono:

  • Produzione su richiesta: molto più adatta alle tirature medio-piccole, permette di stampare solo le unità effettivamente necessarie, senza bisogno di indicare preliminarmente dei MOQ, eliminando così la necessità di magazzini per lo stoccaggio e riducendo gli sprechi e i rischi finanziari, specie quelli connessi all’invenduto.
  • Tempi rapidi: dalla ricezione del file alla stampa, il processo è quasi immediato e richiede a volte solo pochi giorni; ideale per rispondere prontamente alle esigenze del mercato.
  • Personalizzazione: ogni copia può essere unica, permettendo edizioni speciali o adattamenti specifici. Le revisioni e gli aggiornamenti non sono soltanto possibili, ma davvero semplici da realizzare: se è necessario apportare modifiche al libro (emendare qualche refuso sopravvissuto alle correzioni, aggiornare le informazioni, ecc.), è sufficiente caricare un file modificato. Molto più facile e veloce che rifare una lastra! In più, è possibile conservare il materiale digitale per predisporre in tempi record delle ristampe.

Questa metodologia è di certo molto vantaggiosa per autori indipendenti che desiderano testare il mercato senza investimenti iniziali elevati, soprattutto se la loro opera conosce una domanda limitata ma costante nel tempo, proprio come nel caso dei manuali universitari o di aggiornamento professionale – sì, proprio il nostro core-business.

E gli svantaggi? Fino a poco tempo fa, le scelte per personalizzare il libro erano alquanto limitate rispetto alla tradizionale offset, ma le cose cambiano in fretta perché le tecnologie evolvono giorno dopo giorno. Infatti, la Redazione si avvale di partner imbattibili sotto questo punto di vista: i nostri libri sono stampati da tipografie specializzate nella stampa POD in grado di offrirci un ottimo ventaglio di alternative in termini di tipologie di carta, grammature e finiture.

Noi scegliamo la stampa on demand: 3 ottimi motivi

Sebbene la stampa offset resti l’opzione migliore per pubblicazioni su grande e grandissima scala, la stampa on demand emerge come la soluzione ideale per un’editoria medio-piccola ma moderna e con una nuova sensibilità, esattamente come noi.

Grazie all’impiego delle migliori tecnologie, la Redazione riesce a rispondere in maniera tempestiva ed efficace alle esigenze degli autori e allo stesso tempo a difendere i suoi valori fondamentali:

  • Adattabilità: permette di soddisfare in tempi rapidi le richieste dell’autore e dei suoi lettori e di reagire celermente ai cambiamenti del mercato senza impattare sulla qualità del prodotto.
  • Accessibilità: se non c’è obbligo di MOQ, l’editoria è più democratica, e questo permette l’ingresso nel mercato anche agli autori esordienti che si rivolgono a piccole realtà come la nostra per pubblicare le loro opere. Un pubblico ristretto non è “meno importante” di una grande platea! Dare voce a tutti e rendere disponibili quante più conoscenze possibili è il nostro principale obiettivo da sempre.
  • Sostenibilità: stampare solo ciò che è davvero necessario riduce gli sprechi e l’impatto ambientale. Alcuni esempi riguardanti le risorse: l’utilizzo delle lastre per la stampa offset si basa su un principio chimico fondamentale per il quale sono necessarie quantità di acqua costanti per tutto il processo. La stampa POD non ha bisogno di acqua, né genera reflui da trattare. Per spostare piccole quantità di libri non si deve ricorrere a tanti mezzi di trasporto, così le emissioni di cosono molto minori! Inoltre, l’uso dell’inchiostro è ottimizzato grazie alle tecnologie digitali. Infine, molti fornitori POD, anche quelli con cui collaboriamo, lavorano con processi digitalizzati e catene produttive trasparenti, spesso certificati per le buone pratiche ambientali (come FSC per la carta). Questo consente una maggiore tracciabilità dell’impatto ambientale e l’adozione di politiche green più facilmente verificabili.

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