Open Access: tipologie e modalità di pubblicazione
Nell’articolo precedente (te lo sei perso? Recuperalo qui: Open Access: la rivoluzione digitale comincia qui | libreriauniversitaria.it edizioni) abbiamo parlato della modalità di pubblicazione in Open Access e di quanto essa rappresenti una vera e propria rivoluzione culturale digitale, perché rende contenuti scientifico-accademici di qualità liberamente consultabili da chiunque, ovunque nel mondo, democratizzando così l’accesso alla conoscenza e il diritto a una buona formazione.
Oggi vogliamo approfondire questo tema, osservando più da vicino le varie tipologie attualmente esistenti di Open Access. Questo modello, infatti, è così utilizzato ed è andato talmente perfezionandosi che, ad oggi, esiste una vasta gamma di tipologie di Open Access. Vediamole nel dettaglio.
Tipologie di pubblicazione Open Access
1. Green Open Access
Il Green Open Access – o Green Road – noto anche come auto-archiviazione, permette agli autori di depositare una copia del loro lavoro in un repository istituzionale o tematico. Questo può essere fatto prima (pre-print) o dopo (post-print) la revisione paritaria (peer-review) e la pubblicazione ufficiale.
– Pre-print: versione del manoscritto prima della revisione paritaria. Spesso, i pre-print vengono caricati su server specifici (ad esempio, arXiv per la fisica).
– Post-print: versione finale del manoscritto dopo la revisione paritaria, ma prima della formattazione editoriale.
– Versione pubblicata: PDF finale fornito dall’editore.
Molti editori permettono il deposito del post-print, anche se talvolta impongono un periodo di embargo durante il quale l’accesso è limitato.
2. Gold Open Access
Il Gold Open Access – o Gold Road – si riferisce alla pubblicazione di articoli in riviste OA che rendono immediatamente disponibili i contenuti senza restrizioni. Il modello è applicato nelle:
– Riviste OA pure: pubblicano solo articoli in OA. Gli autori solitamente pagano una Article Processing Charge (APC) per coprire i costi di pubblicazione.
– Riviste ibride: offrono sia articoli ad accesso aperto che articoli ad accesso riservato. Anche qui, gli autori possono pagare un’APC (Article Processing Charges, cioè una tariffa per la pubblicazione pagata all’editore) per rendere i propri articoli liberamente accessibili, mentre il resto del contenuto della rivista rimane ad accesso riservato. Questo modello è a volte criticato, perché porta al cosiddetto double dipping: le Università, ad esempio, possono ritrovarsi così a sostenere i costi sia dell’abbonamento alla rivista sia, indirettamente, dell’APC degli articoli OA.
3. Diamond (o Platinum) Open Access
Il Diamond Open Access è un modello in cui le riviste non addebitano mai APC agli autori. Le spese di pubblicazione sono coperte da enti finanziatori, istituzioni accademiche o altri meccanismi di finanziamento.
4. Bronze Open Access
Nel Bronze Open Access, gli articoli sono resi liberamente disponibili dall’editore, ma senza una licenza Open Access esplicita che ne permetta la riutilizzazione. Questo può significare che l’accesso gratuito è temporaneo o che la modalità gratuita di consultazione dei contributi può essere annullata in qualsiasi momento.
Modalità di Pubblicazione Open Access
La pubblicazione in Open Access può avvenire attraverso vari canali e piattaforme:
– Riviste OA: come PLOS ONE, BioMed Central, e molte altre, che operano su modelli Gold, Diamond o ibridi.
– Repository Istituzionali: università e istituzioni accademiche spesso mantengono repository dove i ricercatori possono depositare le loro opere.
– Repository Tematici: specifici per discipline, come arXiv (fisica, matematica, informatica), PubMed Central (biomedicina), e SSRN (scienze sociali).
Licenze Open Access
Gli articoli pubblicati in OA sono spesso accompagnati da licenze che ne determinano i diritti di utilizzo e di distribuzione. Le licenze Creative Commons (CC) sono le più comuni:
– CC BY (Attribuzione): Permette a chiunque di distribuire, remixare, adattare e costruire a partire dal lavoro, anche per scopi commerciali, con l’attribuzione adeguata.
– CC BY-SA (Attribuzione-Condividi allo stesso modo): Simile a CC BY, ma le opere derivate devono essere distribuite con la stessa licenza.
– CC BY-ND (Attribuzione-Non opere derivate): Permette la redistribuzione commerciale e non commerciale, a condizione che l’opera originale non venga modificata.
– CC BY-NC (Attribuzione-Non commerciale): Permette la modifica dell’opera per scopi non commerciali, con l’attribuzione adeguata.
– CC BY-NC-SA e CC BY-NC-ND: Combinazioni delle restrizioni sopra menzionate.
Conclusione
L’Open Access è una risorsa essenziale per assicurare a tutti il diritto al sapere. Comprendere le diverse tipologie di OA e le modalità di pubblicazione aiuta ricercatori, istituzioni e lettori a navigare meglio nel panorama della pubblicazione accademica moderna. Conoscere e scegliere il modello di OA che meglio si adatta alle proprie esigenze e possibilità può massimizzare l’impatto e la diffusione delle ricerche, contribuendo significativamente al progresso scientifico globale.
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