Descrizione
I crimini ambientali rappresentano uno dei rischi maggiori per la nostra salute e per la salute del nostro pianeta. Tuttavia, non vi è la corretta percezione di tale rischio, anche a causa di una non corretta informazione da parte dei mass media.
La green criminology e la green victimology rappresentano nuovi ambiti di studio e nuove frontiere delle scienze criminologiche volti alla tutela dell’ambiente e della salute. Entrambe le prospettive propongono sfide che, se comprese e accettate, potranno portare a nuovi percorsi di giustizia finalizzati al riconoscimento di forme di violenza che molto spesso non vengono considerate.
Presentazione
PARTE I – Criminalità ambientale e globalizzazione. Il lavoro, lo sfruttamento delle risorse, la criminalità: uno sguardo internazionale, di Marco Monzani
Derubare, inquinare e schiavizzare, ovvero Davide contro Golia. L’altro volto dello sviluppo
PARTE II – VIttimologia dei reati ambientali: tra istanze di denuncia e silenzio, di Rachele Aretini
Premessa
Reati ambientali: un “eccidio” senza fine
Unione Europea e Italia. Quali le tutele ambientali garantite?
Verso percorsi volti a debellare il misconoscimento delle vittime di reato ambientale. Come uscire dalla spirale del silenzio?
PARTE III – La percezione del crimine ambientale: uno studio pilota, di Beatrice Ventura
Il ruolo dei mass media nella percezione del rischio ambientale
Conclusioni
Bibliografia
Sitografia