Smetto quando voglio

Guida alle ragioni per lasciare l'università italiana (e alle sfide per cambiarla)

Data di pubblicazione: Dicembre 2017
Pagine: 186
Disponibile anche in ebook

9,40

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Descrizione

Il messaggio che ha appassionato migliaia di lettori, sulla generazione tradita dall’Università e sui concorsi truccati.
«Ciao sono Massimo, ero uno storico dell’integrazione europea, ho trentanove anni e ho deciso di smettere con l’Università. Se partecipassi a un gruppo di auto-aiuto questo pezzo inizierebbe così. Ma non è un gruppo di auto-aiuto, è solo la mia storia e quelle che seguono sono alcune riflessioni sul mio percorso accademico che ho deciso di mettere nero su bianco…»
Con un’antologia dei commenti sul web e di testimonianze inedite che raccontano una generazione di accademici mancati, un pezzo di Filippomaria Pontani (Sul reclutamento universitario) e uno di Paolo Trovato (Cosa succede ai concorsi. Modeste proposte perché qualche volta possa vincere il migliore anche se non è il candidato interno).

Introduzione

Parte prima. Smetto quando voglio
I. Smetto quando voglio (versione 2.0)
II. Sulla diffusione della lettera, il dibattito e le reazioni
Appendice. Rassegna stampa, radio, tv e web

Parte seconda. La Spoon river degli accademici mancati
I. Istruzioni per l’uso
II. Il fuggitivo. La decisione di lasciare l’Università
III. L’equilibrista. Avventure di un precario nell’accademia italiana
IV. L’orfano. La sorte di chi è senza patrono
V. Il coniugato. Università, figli, famiglia
VI. La cavia. L’aspirante alle prese con il reclutamento
VII. L’inventore. Quale futuro attende i fuggitivi
VIII. L’uomo che non c’era. Ovvero, la generazione perduta
IX. Il cacciatore di sogni. Le nuove leve e l’Accademia che sognano (e temono)
X. Uno scatto d’intelligenza
XI. La ballata degli accademici mancati
XII. Mappa concettuale

Parte terza. Il reclutamento
I. Sul reclutamento universitario – di Filippomaria Pontani
II. Cosa succede ai concorsi. Modeste proposte perché qualche volta possa vincere il migliore anche se non è il candidato interno – di Paolo Trovato
Appendice. Il Paese delle mucche viola