Descrizione
Dopo l’11 Settembre e con le cosiddette “guerre sporche” in Afghanistan, Iraq e Cecenia, il terrorismo è diventato una questione all’ordine del giorno nelle agende di quasi tutti gli stati occidentali, una problematica balzata all’attenzione dei media anche per la possibilità che esso possa appropriarsi delle terribili armi di distruzione di massa, conosciute con l’acronimo NBCR, ossia nucleare, biologico, chimico, radiologico. Il volume affronta questa tematica da un punto di vista sia antropologico-psicologico sia pragmatico, scomponendola in diversi aspetti: dal terrorismo, soprattutto quello di matrice islamica, come fenomeno fondamentalista, costruito su individuabili presupposti culturali, socio-politici e psicologici all’analisi delle armi più utilizzate o utilizzabili in futuro; dalle conseguenze che esso può creare sulla popolazione inerme fino all’organizzazione dei soccorsi in caso di azione terroristica con armi non convenzionali. Seguendo un’esposizione logica precisa, in chiusura l’autore prospetta una strategia psico-politca che si propone il superamento della “filosofia terroristica”.
Indice:
Presentazione
Premessa
1 La psicologia politica
1.1 Politica: cooperazione e aggressività
1.2 L’ oggetto della psicologia politica
1.3 La psicologia politica dopo la Guerra Fredda
2 Fenomenologia del terrorismo
2.1 Le diverse fasi del terrorismo rivoluzionario contemporaneo
2.2 Le armi del terrorismo
3 Apocalissi e terrorismo
3.1 L’ Apocalissi e il suo effetto catartico
3.2 Il millenarismo islamico
3.3 Il millenarismo occidentale
3.4 Apocalissi, messianismo e violenza
3.5 La chiave evoluzionistica
3.6 Il terrorismo islamico come sostituto dell’ utopia comunista?
4 Psicologia del terrorismo
4.1 La motivazione: cosa spinge il terrorista
4.2 È lecito parlare di personalità terroristica?
4.3 Nemico è l’ innocente, per il terrorismo
4.4 Primo obiettivo: creare panico e paura
4.5 11 settembre 2001: l’ archetipo di tutti gli attentati
4.6 Secondo obiettivo: minare la sicurezza
4.7 Le procedure funzionali al comportamento terroristico
4.8 Il circuito mediatico attorno al terrorismo
4.9 Ma i terroristi fanno i conti senza l’ oste
5 Le armi del terrore
5.1 La semantica della dinamite
5.2 L’ inquinamento come logica guerresca
5.3 Le armi del futuro a portata di terrorismo
5.4 Il terrorismo NBCR
6 Il terrorismo d’ispirazione islamica
6.1 La guerra santa
6.2 Solo jihad?
6.3 Scontro di civiltà: in parte sì e in parte no
6.4 Una “guerra civile”
6.5 Una polemica fra esperti
7 L’ immolazione suicida-pluriomicida
7.1 Il terrorista (mancato suicida) di Updike
7.2 Terrorismo suicida al femminile
8 Gestione psicologica del soccorso
8.1 La gestione psicologica della popolazione a seguito di attentati
8.2 Due livelli di pronto soccorso
8.3 Profilo dell’ operatore di soccorso in situazione terroristica
8.4 L’ azione di soccorso in situazione NBCR
9 Il diritto di fronte al terrorismo
9.1 Che tipo di crimine è il terrorismo?
10 Considerazioni psicopolitiche
10.1 Una premessa: l’ origine della “rabbia musulmana”
10.2 Parliamo di empatia
10.3 Guerra sì ma conservando i nostri valori
10.4 Dove e come è possibile l’ empatia nella guerra al terrorismo
10.5 L’ uomo che cade
10.6 A conclusione
10.7 Una precisazione a proposito di psicologia
Bibliografia
Glossario
Note sull’Autore:
Mario Papadia è psicoterapeuta e preside della Facoltà di Scienze Psicologiche dell’Università Giovanni Paolo I di Roma. È ideatore del counseling della riprogrammazione esistenziale sul modello della psicologia evoluzionistica darwiniana e relatore del Reprogramming the European risk-taking aversion, il congresso Eurochambres a Stavanger.