Descrizione
In Pedofilia e pericolosità sociale gli autori propongono l’approfondita analisi di una tematica che da sempre impegna gli studiosi della materia, con alterne fortune: l’imputabilità e la pericolosità sociale del pedofilo. L’occasione è rappresentata dalla pubblicazione del DSM-5, nel quale sono state riviste le categorie nosografiche delle parafilie. In particolare, per quanto riguarda la pedofilia, la nuova classificazione in interesse pedofilico e disturbo pedofilico ha sollevato non poche questioni sull’applicazione di queste nuove categorie al mondo forense.
Trattare della pericolosità sociale del pedofilo è questione non sempre agevole, vuoi per l’interesse mediatico che la tematica suscita, vuoi per la scarsità di studi scientifici relativi al pedofilo non abusante, che fa sì che ogni riflessione in tema di pedofilia sia sempre stata abbinata alla tematica dell’abuso sessuale su minore.
Il volume si propone di presentare alcune riflessioni de iure condendo in tema di valutazione dell’imputabilità e della pericolosità sociale del pedofilo, oltre che del trattamento dello stesso, partendo dall’amara, quanto reale, constatazione che il mondo della psiche e il mondo del diritto paiono correre da sempre su binari paralleli, senza incontrarsi mai e, per lo più, a velocità molto diverse. La sensazione attuale è quella di due treni partiti a 85 anni di distanza l’uno dall’altro, dunque destinati a non raggiungersi mai. È necessaria un’accelerazione del mondo del diritto per limitare questo divario al fine di trovare quel linguaggio comune, indispensabile per una proficua collaborazione.
Indice
Prefazione
1. L’imputabilità
2. Le cause di esclusione dell’imputabilità
3. La pericolosità sociale
4. Le parafilie e la pedofilia
5. La pedofilia in ambito processuale
6. Pedofilia e imputabilità: riflessioni de iure condendo
7. Pedofilia e pericolosità sociale: riflessioni de iure condendo
8. Perizia criminologica, processo bifasico e pericolosità sociale
Bibliografia