Descrizione
Le organizzazioni sociali dell’aiuto non devono solamente mettersi al servizio dei più fragili, ma anche di un più ampio processo di umanizzazione. Ciò presuppone una buona ars combinatoria di risorse, processi, ruoli, stili, competenze, modelli pedagogici, sensibilità etiche, qualità umane. Serve una solida cultura organizzativa fortemente umanizzata, umile, capace di evitare illusioni salvifiche, senza rinunciare mai alla promozione di processi di trasformazione e di crescita integrale della persona e alla qualità dello sviluppo sociale. In questa visione c’è molto più di un mero sistema di governance, ci sono le idee di uomo e società. Può apparire, questa, una sfida impossibile, ma è proprio nella sfida del servire questo “impossibile” che si gioca il senso dell’agire organizzativo nel sociale.
Presentazione di Andrea Canevaro
Introduzione
1. Del sopravvento dell’economia sulla società
2. Le specificità e le letture multiple delle organizzazioni sociali dell’aiuto
3. Le organizzazioni sociali, tra modelli utilitaristici ed evolutivi
4. Le organizzazioni sociali come sistemi aperti di apprendimento
5. Il ruolo e l’estetica della comunità nelle organizzazioni sociali dell’aiuto
6. Per una pedagogia del management
7. Per una pedagogia della complessità del lavoro sociale
8. Le diverse epistemologie delle competenze, tra logiche strumentali e morali
9. L’accudimento della vita organizzativa come cura dell’alterità
Bibliografia
Ringraziamenti