Descrizione
Fin dalla sua nascita, la terza rima ha dimostrato un’eccezionale versatilità. La potente macchina della Commedia dantesca poggia anche sulla geniale invenzione di questo metro insieme aperto e chiuso, capace di accogliere tutti gli stili, di esaltare lirismo e dramma, narrazione e speculazione. Raramente progetti tanto ambiziosi si sono risolti in mezzi così efficaci, e non sorprende che nei secoli l’uso della terza rima sia stato continuo e intenso. Alternando letture puntuali del tessuto metrico-sintattico di singole opere a più vaste ricognizioni su momenti chiave nello sviluppo del metro, il volume ha l’obiettivo di mettere a fuoco la fortuna ininterrotta della terza rima lungo l’intero arco della letteratura italiana, da Dante ad Ariosto, da Boccaccio a Leopardi, da Chiabrera a Pascoli, per arrivare sino alla stretta contemporaneità.
Introduzione. Dante e la terza rima (di Arnaldo Soldani)
Prime osservazioni per un’analisi ritmico-sintattica della Commedia (di Ugo Conti)
Due canti danteschi tra rime e struttura: per un rimario strutturale della Commedia (di Giacomo Stanga)
La prima ricezione in Veneto della terzina dantesca: Giovanni Quirini ed Enselmino da Montebelluna (di Veronica Gobbato)
Primi appunti su metro e sintassi nella Caccia di Diana di Boccaccio (di Irene Iocca)
«Di latini versi in vulgari traducere». La terza rima come metro traduttivo delle Bucoliche di Virgilio a fine Quattrocento (di Francesco Davoli)
Tra le carte di Lorenzo Spirito Gualtieri. La fortunata adozione del ternario nell’Umbria di metà Quattrocento (di Giulia Godano)
I capitoli di Ludovico Ariosto. Un’opzione lirica di terza rima (di Nicole Volta)
Le satire di Ariosto: la disarmonia prestabilita? (di Ida Campeggiani)
L’epistola eroica femminile nel Cinquecento: prime ricognizioni formali (di Giovanna Zoccarato)
Riflessioni e spunti a margine della prima Giuditta: la terza rima chiabreresca (di Vanessa Iacoacci)
La trattatistica metrica seicentesca e la terza rima (di Francesco Valese)
Leopardi e la terza rima (di Leonardo Bellomo)
Tracce dantesche nella prassi metrica pascoliana: la catabasi dolorosa del Ritorno a San Mauro (di Nicolò Magnani)
La terzina di Umberto Saba (di Marco Villa)
Diversione e deformazione della terzina incatenata nel Novecento (di Ilaria Cavallin)
Approssimazioni alla terza rima del Novecento (e del Duemila) (di Jacopo Galavotti)
Indice dei nomi