Descrizione
Che cosa vedono gli occhi delle donne? Su quali opere si sofferma il loro sguardo, quali artisti sono i paladini dei loro cuori? Ma soprattutto cosa ci comunicano le donne, quando parlano d’arte? Nel dar voce ad alcune pagine dimenticate della letteratura artistica femminile ottocentesca, quest’opera vuole rilevare la straordinaria varietà e ricchezza di un universo culturale troppo poco frequentato, nel quale notazioni prettamente artistiche, ricordi personali e aspirazioni esistenziali si combinano, dando vita di volta in volta a testi originalissimi e di singolare bellezza: Neera, Mara Antelling, Evelyn, Contessa Lara e Luigia Codemo sono alcune delle protagoniste di questo modo diverso di scrivere la storia dell’arte, ma anche di un diverso modo di rivendicare per se stesse un posto nella storia.
Indice:
Introduzione. Donne che scrivono d’ arte nell’ Italia dell’ Ottocento
1. Ut pictura poesis: versi e rime sull’arte e sugli artisti
2. In viaggio: guide e descrizioni di luoghi e monumenti
3. Quando l’ artista è il protagonista: biografie di contemporanei e di maestri storici
4. Fondare la disciplina: esperienze di scrittura tecnica e storico-critica
5. All’ Esposizione: la critica d’ arte
Indice dei nomi
Nota sull’Autore
Chiara Marin è dottore di ricerca in Storia dell’arte. Gli interessi per la funzione sociale dell’arte e per i linguaggi di trasmissione artistica hanno indirizzato i suoi studi verso i periodici specialistici e non, in particolare ottocenteschi e di area lombardo-veneta, argomenti indagati anche nelle recenti monografie Critica d’arte nelle riviste lombardo-venete 1820-1860 (Treviso, 2007) e La Voce della Critica (Treviso, 2011). Negli ultimi anni le sue ricerche hanno assunto una prospettiva di genere, facendo emergere le molteplici sollecitazioni che la letteratura femminile è in grado di recare al dibattito storico-critico sulle arti.
