Descrizione
La rivoluzione della genetica e della biologia molecolare ha permesso di penetrare nel DNA e di spiegare come le molecole trasmettano i messaggi ai e dentro i neuroni.
Sulla base di queste acquisizioni iniziali le neuroscienze hanno aperto nuovi cantieri di ricerca, fino a rileggere i sentimenti, le emozioni, il sé, il rapporto tra corpo e anima e altro ancora. Tuttavia ciò non è esente da rischi: pensiamo solo al momento in cui lo scienziato, con il suo sapere e la sua arte, si propone di dare risposte alle domande antropologiche ed etiche, ovvero si spinge a dire chi è l’uomo e quando non lo è (più, o ancora).
Il testo propone un’analisi critica della ricerca sul cervello, affiancandola ai più recenti sviluppi delle discipline filosofiche, per rintracciare i rispettivi contributi e le aree di convergenza, ma anche per segnare le distinzioni e le notevoli distanze. Un approccio critico ai tentativi di una scienza di utilizzare il linguaggio dell’altra, volto proprio a rafforzare entrambe le discipline e meglio disegnare l’orizzonte conoscitivo comune.
Indice
Presentazione
Introduzione
1. Il vasto panorama del neuro-sapere
2. Dialogo tra il neurobiologo e il filosofo
3. Guadagno dal passaggio attraverso il dialogo tra Changeux e Ricœur
4. L’emergere del problema della coscienza dalla questione etica. È impossibile naturalizzare (radicalmente) la coscienza
Conclusione. Teoria simbolica della coscienza/libertà corporea
Bibliografia
Nota sull’Autore
Vincenzo Salerno è prete salesiano. Laureato in Filosofia, Teologia e Pedagogia sociale, ha conseguito un dottorato in Etica a Losanna. È direttore del Dipartimento di Pedagogia e docente presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia-Mestre.
È direttore della comunità per adolescenti multiproblematici ‘La Viarte’. La sua ultima pubblicazione è Famiglie in rete (con L. Benvenuti e C. Vecchiet, Roma, 2012).