Descrizione
A poco più di un anno dalla scomparsa di René Girard, questo libro ne ripercorre il pensiero nel tentativo di mostrarne la fecondità per l’antropologia filosofica.
In dialogo con alcuni tra i maggiori antropologi e filosofi del Novecento, da Freud a Lévi-Strauss, da Sartre a Derrida, la teoria mimetico-vittimaria di Girard si è infatti imposta sulla scena intellettuale internazionale come l’ultimo tentativo sistematico di descrivere la genesi violenta del sacro e, in generale, delle culture umane. Davvero, come affermava Eraclito, il conflitto è “padre e re di tutte le cose”? Oppure vi è una possibilità per gli uomini di incamminarsi verso una buona reciprocità?.
Indice:
Premessa
Introduzione
1. Dalla psicanalisi alla fenomenologia del desiderio
2. Desiderio, mancanza ontologica, misconoscimento
3. Il “Darwin delle scienze umane”
4. Contro lo strutturalismo
5. La potenza del negativo
6. Realtà e decostruzione
7. Per (non) concludere
Bibliografia