Descrizione
Il saggio indaga le correlazioni esistenti fra la comunicazione tra le organizzazioni sociali complesse – siano esse aziende, istituzioni pubbliche, ONG… – e la comunicazione all’interno di sistemi biologici. In tempi recenti è avvenuto un radicale cambiamento di prospettiva nell’interpretazione delle funzioni biologiche dell’organismo umano; si è infatti passati da una visione di tipo organicistico a quella di “network”, fino al riconoscimento dell’importanza del continuo dialogo – detto“cross talk” – tra le cellule. Secondo questo modello, l’organismo umano andrebbe quindi interpretato come un sistema complesso le cui parti sono fortemente dipendenti l’una dall’altra. Ebbene, le organizzazioni complesse possono rispondere alle stesse leggi e regole degli organismi viventi? Come le tossine, “inquinando” la matrice extracellulare, limitano la funzionalità delle cellule e la comunicazione all’interno dei sistemi biologici, egualmente “l’inquinamento comunicazionale” può alterare la circolazione delle informazioni all’interno delle organizzazioni sociali, limitando la loro capacità di raggiungere i loro obiettivi? Inoltre, può esistere un “effetto anabolizzante” generato dalle emozioni positive, all’interno delle aziende o di altre organizzazioni sociali?
A queste e a molte altre domande risponde questo lavoro, indispensabile per qualunque manager e imprenditore attento alla sostenibilità, ma – grazie a una robusta bibliografia scientifica – di interesse per tutti i ricercatori in scienze sociali.
Prefazione (Elio Borgonovi)
Introduzione
1. Gli organismi biologici: ecosistemi interconnessi
2. La vita è comunicazione: le tossine possono limitare la circolazione dei messaggi?
3. Dalle cellule alle organizzazioni complesse: matrici rigide, matrici plastiche
4. Ripulire la matrice e rimuovere i blocchi
5. Intelligenza emotiva, epigenetica e organizzazioni sociali: alcune possibili correlazioni
6. Dall’intelligenza emotiva alla competenza emotiva
7. Etica versus utilità?
8. Un possibile modello di sopravvivenza per le aziende: costruire futuro
9. “Drogati” di cultura: l’effetto anabolizzante delle emozioni positive
10. Aziende e ormoni: la teoria biosociale
11. Aziende “mancine”: il rapporto tra scienze del comportamento animale, comunicazione e relazioni pubbliche
12. Dalla natura, un modello efficace di pensiero laterale per le organizzazioni aziendali
13. Un modello dissonante: i sistemi autopoietici
14. La predizione di scenario e i segnali “informativi”
15. L’entropia all’interno delle organizzazioni complesse
16. Pensare in termini di sistemi: un modello vincente per le RP
17. Comportamenti emergenti e adattamento dei sistemi
18. Nuovi stimoli dalla fisica quantistica: l’entaglement nelle organizzazioni complesse
19. Le relazioni tra organizzazioni aziendali e ambiente circostante
20. L’insostituibile, straordinaria importanza delle relazioni
21. Un’agenda differente è possibile?
22. Mappare l’ambiente circostante: la vera sfida per le organizzazioni complesse
23. Berkeley contesta Aristotele: la logica cambio volto
24. Il grado di appartenenza: la logica a insiemi sfumati
25. Nuove mappe degli stakeholder: Aristotele o Zadeh?
26. Relazioni pubbliche, relazioni neurali
27. Dalla teoria alla pratica: gli effetti della modifica dei comportamenti delle organizzazioni complesse
28. Superare i Big Data: l’Antropologia Digitale
Conclusioni
La “depurazione della matrice” è una priorità per le organizzazioni complesse
Postfazione (Paolo Roberti di Sarsina)
Appendice
Bibliografia