Descrizione
I saggi raccolti in questo volume sono dedicati all’analisi, all’esegesi e allo scavo ermeneutico di una serie di testi lirici danteschi distribuiti in un arco cronologico che va all’incirca dal 1283 al 1304: dal primo componimento noto del poeta (un Dante giovanissimo e già innovatore) e da altre rime della Vita nuova – tra cui il notevole “dittico del pianto” del cap. XXII – a una delle sue ultime canzoni, del tempo dell’esilio (la discussa canzone trilingue, di cui si propone, oltre alla datazione, un’inedita chiave di lettura).
La grandezza e l’originalità del Dante “rimatore”, o meglio – per non appiattirlo sulla pletora dei rimatori del suo tempo – del Dante poeta lirico (certamente il maggiore del Medioevo europeo, prima di Petrarca, per la sapienza e la varietà linguistica non meno che per il senso di ardore, genuinità e inquieta sincerità che i suoi componimenti, anche i più elaborati, ispirano), sono ormai sempre più riconosciute e valorizzate, e anche il presente libro si propone di ribadirlo, puntando però, più che su panoramiche storico-critiche ad ampio raggio, sull’individuazione e l’esplicazione di problemi specifici e puntuali, a partire spesso e volentieri da singoli passi, da singoli versi, da questioni indebitamente trascurate, a volte da minime (apparentemente) peculiarità formali. Che è quello che la complessa, intensa semantica poetica dantesca in primo luogo esige.
Premessa
I. «Amor tenendo / meo core in mano». Tre note (fra arti visive e letteratura) sul primo sonetto della Vita nuova
II. Cavalcanti interprete di Dante (note sul sonetto Vedeste, al mio parere, onne valore)
III. Saggi di commento al Dante lirico
1. O voi che per la via d’Amor passate
2. Piangete, amanti, poi che piange Amore
3. Morte villana, di pietà nemica
4. Ballata, i’ vòi che tu ritrovi Amore
5. Tutti li miei penser’ parlan d’Amore
6. La dispietata mente, che pur mira
IV. Conservare per trasformare. Il transfer lirico in Dante (Vita nuova e dintorni)
V. Analisi del dittico “del pianto” (Vita nuova xxii, 9-16)
VI. «Esta bella pargoletta». L’amore “giovane” nella lirica italiana antica e in Dante
VII. Sotto il vestito, niente? Divagazioni esegetiche su un verso della sestina di Dante
VIII. Di che cosa parla Aï faus ris? Una chiave di lettura per la canzone trilingue
Appendice. Il nodo di Bonagiunta e il modo di Dante. Per un’interpretazione di Purgatorio xxiv
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