Descrizione
«E se Prometeo ha di nuovo rubato il fuoco – quello del linguaggio, dell’invenzione, della predizione automatica – dobbiamo chiederci: chi sarà incatenato questa volta? Forse non più il titano, ma l’umano stesso, intrappolato in una rete semantica che non controlla più».
Questo libro esplora con profondità e rigore la mutazione fattuale e la portata etica e antropologica che l’intelligenza artificiale (IA) sta imponendo al giornalismo. Un’indagine critica e consapevole sulle dinamiche in atto nell’ecosistema informativo, dove l’umano rischia di diventare orpello e la parola un calcolo. Tra filosofia, scienza dei dati e deontologia, gli autori interrogano la soglia che separa il racconto dal suo simulacro. Un testo per chi vuole comprendere davvero cosa stiamo perdendo, e cosa possiamo ancora salvare.
Prefazione
Introduzione
1. Quando l’intelligenza diventa artificiale
1.1 IA tra ingegneria e scienze cognitive. Un ambito in cerca di definizione
1.2 La magia delle macchine che pensano. Dove eravamo rimasti?
1.3 Comprendere l’IA sbucciando la cipolla
2. Cartografie dell’informazione nel dominio dell’IA
2.1 Come i muezzin
2.2 Testo, rete, algoritmo
2.3 L’anchor cinese
2.4 Nuova ontologia del workflow
2.5 Lavorare al self-service
2.6 Il panorama globale
2.7 Il caso CNET
2.8 Giornalismo in gelatina
2.9 Big tech, zero-click
2.10 La geopolitica delle partnership
3. Valutare l’IA generativa: un’indagine comparativa sulla qualità dell’informazione
3.1 Oltre l’hype: misurare la qualità dell’informazione generata dall’IA
3.2 Obiettivi e metodologia
3.3 Risultati dello studio
4. Tra codice e coscienza
4.1 L’avvento dell’iperrealtà e il cortocircuito deontologico
4.2 Il perimetro legislativo
4.3 Il declino della fiducia
4.4 L’etica dei dati
4.5 Chi ha paura di Tank Man?
4.6 Deepfake journalism
4.7 Il diritto all’errore
4.8 L’impatto ambientale
Conclusione. Sopravvivere all’IA
Bibliografia
Appendice. Tabulazioni dei risultati dello studio