Limina. Intorno al testo (2024-2)

ISBN 9788833595252-3-2-1 Categorie , Tag
Anno: Dicembre 2024
Annata: 1
Pagine: 230
Rivista: Rivista Limina

Indice

The hand of the Anonimo Fiorentino in the margins of Andrea Lancia’s autograph?

L’articolo mostra la dipendenza del commento al Purgatorio dell’Anonimo Fiorentino dalle chiose alla Commedia di Andrea Lancia. Alcune lezioni che caratterizzano il commento dell’Anonimo dimostrano che egli si giovò direttamente dell’autografo del Lancia (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale II.I.39), sul quale è possibile che si conservi qualche note vergate dalla mano dell’Anonimo.

The article demonstrates the dependence of the Anonimo Fiorentino’s commentary on the Purgatorio from Andrea Lancia’s commentaries on the Commedia. Some of the variants that distinguish the commentary of the Anonimo prove that he consulted direct Lancia’s autograph (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale II.I.39), on which it is possible that some notes still preserved were penned by the Anonimo’s hand himself.

Between Reconstructions and Ghosts: Updates from the Workshop on the Anonymous Glosses to the Divine Comedy

Il contributo intende anticipare alla comunità scientifica i criteri e i principali risultati di un pluriennale lavoro sulle chiose adespote alla Commedia nei manoscritti trecenteschi, oggetto di una monografia di prossima pubblicazione. In particolare, ci si sofferma su tre aspetti: 1. si riassumono le caratteristiche di nuovi apparati di chiose originali e autonomi rispetto ai commenti canonici; 2. si presentano le principali acquisizioni sulle glosse non originali, da restituire alle diverse tradizioni testuali a cui sono riconducibili, oltre ad alcuni casi di apparati di formazione autonoma ma dai contenuti già noti; 3. ci si interroga sulla provenienza delle glosse adespote, derivate dai principali commenti direttamente oppure attraverso epitomi o interpositi.

The contribution aims to present to the scientific community the criteria and the main findings of a multi-year study on the anonymous glosses to the Commedia found in fourteenth-century manuscripts, which are the subject of a forthcoming monograph. Specifically, the discussion focuses on three aspects: 1. summarizing the characteristics of new sets of glosses that are original and independent of the canonical commentaries; 2. presenting the main findings regarding non-original glosses, which can be attributed to various textual traditions they are linked to, as well as some cases of independently developed sets with already known content; 3. examining the origins of the anonymous glosses, which may derive directly from major commentaries or through epitomes or intermediary sources.

 

Serial ‘ma non troppo’. Two manuscripts of the ‘Cento style’ and their limina

I mss. Est. It. 957 (Modena, Biblioteca Estense e Universitaria, α F.6.9, Ital. 957) e Chig. L VIII 292 (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. Lat. L.VIII.292) sono due codici del gruppo ‘stile del Cento’, databili al secondo quarto del XIV secolo. Entrambi presentano limina attribuibili alla bottega di produzione; la loro presenza testimonia il preciso lavoro di organizzazione della copia e di controllo della correttezza testuale; alcuni dettagli mettono in evidenza anche il processo di stabilizzazione di alcune caratteristiche dei manoscritti della Commedia appartenenti a questo gruppo codicologico. I limina lasciati in questi due manoscritti dai lettori, invece, suggeriscono la maggiore attenzione di fruitori dotti verso Purgatorio e Paradiso, rispetto alla prima cantica. I versi dottrinali attraggono l’attenzione di alcuni di loro; i marginalia figurati, infine, attestano un interesse vivo per piccoli dettagli o oggetti di vita quotidiana, per concetti teologici complessi ma fondamentali per la vita umana, per la poesia in volgare.

Mss. Est. It. 957 (Modena, Biblioteca Estense e Universitaria, α F.6.9, Ital. 957) and Chig. L VIII 292 (Vatican City, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. Lat. L.VIII.292) are two codices of the ‘Cento style’ group, datable to the second quarter of the 14th century (1326-1350). Both have limina attributable to the production workshop (‘bottega’); their presence testifies to the precise work of organizing the copy and checking the textual correctness; some details also highlight the process of stabilization of some characteristics of the manuscripts of the Commedia belonging to this codicological group. The readers’ limina visible in these two manuscripts, instead, suggest the greater attention of learned users towards Purgatorio and Paradiso, compared to the first cantica. Doctrinal verses attract the attention of some of them; finally, the figurative marginalia attest to a lively interest in small details or objects of daily life, in complex but fundamental theological concepts for human life, in vernacular poetry.

 

At the margins of Cassinese. Paratextual considerations and graphic-visual specificities

Il contributo intende analizzare i segni paratestuali presenti nel manoscritto 512 della Biblioteca dell’Abbazia di Montecassino, un testimone tardotrecentesco della Commedia su cui si avvicendano diversi strati esegetici adespoti in latino. Accanto all’apparato notulare vero e proprio, conosciuto come l’insieme delle Chiose Cassinesi, i copisti appongono marginalia verbali e non verbali di varia natura: segni di nota, segnalazione di comparationes, piccoli disegni contribuiscono ad approfondire il complesso sistema culturale che ruota attorno alla ricezione del poema dantesco. Inoltre sono discussi alcuni casi specifici in cui il secondo strato esegetico, denominato CP, interagisce con il commento preesistente attraverso interpolazioni o vere e proprie espunzioni.

The contribution aims to analyze the paratextual signs present in manuscript 512 of the Library of the Abbey of Montecassino, a late 14th-century witness of the Divine Comedy on which several layers of anonymous Latin exegetical texts overlap. In addition to the true notarial apparatus, known as the Chiose Cassinesi, the scribes add verbal and non-verbal marginalia of various kinds: nota signs, indications of comparationes, small drawings, all of which help deepen the complex cultural system surrounding the reception of Dante’s poem. Furthermore, specific cases are discussed in which the second exegetical layer, called CP, interacts with the pre-existing commentary through interpolations or outright expunctions.

«Dice alcun’opera che»: investigations into literary sources of Chiose Cagliaritane

Il contributo analizza le possibili fonti letterarie delle ‘Chiose Cagliaritane’, un complesso di chiose adespote in volgare alla ‘Commedia’ dantesca trasmesso esclusivamente dal ms. 76 della Biblioteca Universitaria di Cagliari. Realizzate da un autore di probabile provenienza aretina verso la fine del XIV secolo, le chiose rappresentano un interessante documento della fortuna del poema presso un pubblico di non professionisti della cultura. L’analisi sarà dedicata principalmente alle note di argomento mitologico, sulle quali l’anonimo autore si sofferma con una certa frequenza, al fine di illuminare i possibili testi da egli consultati e focalizzare gli eventuali apporti originali all’esegesi del testo dantesco nell’ambito dei primi commentatori.

The study examines the possible literary sources of the ‘Chiose Cagliaritane’, a set of vernacular glosses on Dante’s ‘Commedia’ written by an anonymous author, preserved solely in manuscript 76 of the University Library of Cagliari. Composed by an author presumed to be from Arezzo towards the late 14th century, these glosses provide a fascinating insight into the reception of Dante’s poem among an audience outside the professional scholarly elite. The analysis focuses primarily on the notes concerning mythological subjects, on which the anonymous author dwells with notable frequency. The aim is to shed light on the texts he may have consulted and to highlight any original contributions to the exegesis of Dante’s work within the context of the earliest commentators

The paratext to the image in the ms. Mediceo Palatino 75 of the Laurentian Library in Florence

Il contributo si prefigge di imbastire l’analisi del manoscritto Mediceo Palatino 75, databile al 1587-1588 e conservato presso la Biblioteca Laurenziana di Firenze. Il codice è composto prevalentemente dai disegni del pittore fiammingo Giovanni Stradano e da appunti e disegni di mano del committente dell’intero corpus iconografico contenuto nel manoscritto, ovvero del dotto accademico Luigi Alamanni. I calcoli e le dimostrazioni geometriche contenuti nelle prime carte, confrontati con le teorie delle due Lezioni intorno la figura, sito, e grandezza dell’Inferno di Dante Alighieri tenute da Galileo Galilei negli stessi anni presso Palazzo Vecchio, testimoniano l’attenzione per la topografia dantesca da parte dell’entourage culturale fiorentino legato alle accademie del XVI secolo.

The contribution aims to baste the analysis of the manuscript Mediceo Palatino 75, dated 1587-1588 and preserved at the Laurentian Library in Florence. The codex consists mainly of drawings by Flemish painter Giovanni Stradano and notes and drawings by the hand of the patron of the entire iconographic corpus contained in the manuscript, namely the learned academic Luigi Alamanni. The geometric calculations and demonstrations contained in the early papers, compared with the theories of the two Lezioni intorno la figura, sito, e grandezza dell’Inferno di Dante Alighieri given by Galileo Galilei in the same years at the Palazzo Vecchio, testify to the attention paid to Dante’s topography by the Florentine cultural entourage linked to the 16th-century academies.

Not everything on the margins is limina. Methodological reflections with a postscript on Fior. II i 39

Dopo aver presentato il quadro dei codici annotati della Commedia databili entro l’antica vulgata (1326-1355), l’intervento cerca di precisare e mette a frutto il concetto di limina attraverso l’analisi del Fior. II i 39, autografo di Andrea Lancia. Vi si analizzano, in particolare, le postille in ‘scrittura sottile’, che sembrano costituire uno strato notulare autonomo e un diverso atteggiamento esegetico, coincidente con le operazioni di commento al Ricc. 1033 e al Morgan M.676. Si offre in appendice una scheda di descrizione del manoscritto.

A After presenting the framework of annotated manuscripts of the Commedia dating to the period of the antica vulgata (1326–1355), the paper seeks to refine and apply the concept of limina through an analysis of Fior. II i 39, Andrea Lancia’s autograph manuscript. It specifically examines the marginal notes in ‘scritura sottile’, which appear to constitute an independent layer of annotations and a different exegetical approach, corresponding to the commentary work on Ricc. 1033 and Morgan M.676. A descriptive sheet of the manuscript is provided in the appendix.

Function and phenomenology of the limina in manuscript 8530, Bibliothèque de l’Arsenal

Il manoscritto Ars. 8530, (Paris, Bibliothèque de l’Arsenal, 8530) rappresenta un caso utile allo lo studio dei limina nella tradizione manoscritta della Commedia, grazie alle numerose interazioni materiali, testuali e iconografiche che lo caratterizzano. Questo contributo offre una disamina della fenomenologia dei marginalia, delle glosse, delle rubriche e degli elementi grafici, indagati nel quadro strutturale dei limina verbali e non verbali. Attraverso tale suddivisione, si delineano possibili interpretazioni per le tracce delle pratiche di lettura e della ricezione del testo dantesco, aprendo una finestra sulla dinamica interazione tra il testo e i suoi lettori.

Manuscript Paris, Bibliothèque de l’Arsenal, 8530 offers a valuable case study for exploring limina in the manuscript tradition of the Commedia. It reveals a wealth of material, textual, and iconographic interactions that shed light on the reception and transmission of the text. This contribution analyzes the phenomenology of marginalia, glosses, rubrics, and graphic elements, situating them within the structural framework of verbal and non-verbal limina. Through this approach, the study outlines potential interpretations of reading practices and the medieval reception of Dante’s work, providing valuable insights into the dynamic interaction between the text and its readers.

«Di soglia in soglia / per questo regno»: at the margins of the Commedia

Questo contributo propone l’analisi degli apparati di limina di tre manoscritti appartenenti alla ricca tradizione testuale della Commedia di Dante (Biblioteca centrale della Regione siciliana Alberto Bombace, Manoscritti B.C.R.S., XIII.G.1 (= Pl); Bologna, Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, A 321 (= B321); Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, AG.XII.5 (= BrAg.’). Tale prospettiva consente di ricostruire il contesto di produzione e dunque circolazione e ricezione dell’opera; le sue principali modalità di lettura e il contesto letterario, culturale, storico e sociale in cui veniva letta.

This contribution proposes the analysis of the limina apparatus of three manuscripts belonging to the rich textual tradition of Dante’s Comedy (Biblioteca centrale della Regione siciliana Alberto Bombace, Manoscritti B.C.R.S., XIII.G.1 (= Pl); Bologna, Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, A 321 (= B321); Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, AG.XII.5 (= BrAg.’). This perspective allows us to reconstruct the context of production and therefore circulation and reception of the work; its main methods of reading and the literary, cultural, historical and social context in which it was read.