Descrizione
È un poeta abile a nascondere in piena vista, Umberto Saba. Già sulla soglia della prima edizione della sua opera maggiore siamo sviati dai suoi depistaggi, dalle sue ricostruzioni tendenziose, fatte di modelli esposti in modo plateale e di altri presentissimi ma taciuti. I saggi qui inclusi, intrecciando filologia d’autore, critica stilistica e intertestualità, indagano la presenza di Goethe, di Dante e di Petrarca nel Canzoniere del 1921, la rielaborazione di una raccolta celebre come Casa e campagna alla luce del complesso rapporto di Saba con la propria vita famigliare, la tormentata rappresentazione poetica dell’esperienza della prima guerra mondiale, l’incrocio tra i versi di un’opera lirica e l’immaginario psicanalitico in un testo degli anni Trenta. Completano il volume tre studi su altrettante opere di Corrado Costa, Cesare Zavattini e Sandro Penna, condotti con gli stessi metodi e intesi a mostrare il testo poetico come stratificazione di voci, discorsi, citazioni.
Avvertenza
PARTE I – Saba
I. Tracce goethiane nella prefazione del Canzoniere (1921)
II. Da Petrarca a Dante. Citazioni e indizi di un itinerario testuale nel Canzoniere (1921)
III. La costanza del dolore nel libro di una vita: Casa e campagna
IV. Le Poesie scritte durante la guerra e le varianti del Canzoniere (1921)
V. Tra Orfeo e Pery: l’«ultimo bellissimo verso» di Ceneri
PARTE II – Costa, Zavattini, Penna
VI. Baudelaire e Pseudobaudelaire (1964). Riscritture e travestimenti in Corrado Costa
VII. «Un segno verso l’impossibile»: schede per Ligabue (1967) di Cesare Zavattini
VIII. «L’arte è una cosa ingenua»? Appunti su Un po’ di febbre (1973) di Sandro Penna
Bibliografia
Indice dei nomi
